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25 anni del Corpo Guardie Ecologiche

 

Corpo Guardie Ecologiche dell’Ente Fauna Siciliana

Da 25 anni operativi, ma con radici ben più lontane: la lungimiranza di Bruno Ragonese

di Corrado Bianca

Il Corpo Guardie Ecologiche dell’E.F.S. compie 25 anni di attività, ma l’idea ha origini ben più lontane, infatti la costituzione di un Corpo di Guardie Ecologiche venne deliberata dal Comitato Direttivo dell’Ente Fauna Siciliana con la delibera n. 1/76 del 7 febbraio 1976.

Il Presidente Bruno Ragonese così relazionava sull’oggetto ai componenti del Comitato Direttivo, prof. Sebastiano Lanteri, avv. Francesco Balsamo, dott. Vincenzo Scrofani e prof. Sebastiano Monello:

“Signori del Comitato, innanzi tutto ritengo opportuno fare una panoramica della situazione attuale in cui l’argomento in oggetto si inquadra. Una profonda crisi sociale ed il crollo di tutti i valori stanno caratterizzando la nostra epoca. Statisti, economisti e giuristi di tutto il mondo si sono affannati inutilmente per trovare una spiegazione a questo fenomeno e quindi suggerire rimedi adeguati, ma sono rimasti sempre nella mera speculazione. Infine i naturalisti hanno dimostrato scientificamente che la crisi è una crisi ecologica. Konrad Lorenz, premio Nobel per la medicina, ha spiegato chiaramente nel suo “Gli otto peccati capitali della nostra civiltà” (1973) come i mali del nostro tempo siano di natura ecologica.
Più dettagliatamente gli ecologi hanno dimostrato, con l’ausilio di calcolatori elettronici, che la crisi si approfondirà nei prossimi 50 anni, apportando catastrofi per l’umanità e distruzioni. I primi sintomi di questi fenomeni saranno la crisi energetica ed alimentare. Ma la gente non vuole sentire discorsi tristi, vuole divertirsi, e chiude gli occhi di fronte alla realtà.
Ed anche ora che già la crisi economica incombe, l’ecologia viene accantonata perché ci sono problemi più gravi. È chiaro quindi che il messaggio ecologico non è stato recepito, o è caduto nell’equivoco della “protezione dell’uccellino per sterile pietismo”.
Ovviamente è quanto volevano i “guastatori della natura” i quali, per continuare ad arricchirsi con una speculazione di rapina, con azione subdola e sfruttando tutti i mass media del sistema, hanno creato l’equivoco. La lotta protezionistica deve quindi continuare con nuovi metodi e maggiore scaltrezza, rivolgendosi soprattutto all’opinione pubblica perché acquisti sempre maggiore consapevolezza dei problemi della natura considerata soprattutto come “ambiente vitale dell’uomo”. Come questa strategia generale possa condursi concretamente attraverso l’azione delle singole organizzazioni naturalistiche e protezionistiche è stato indicato nel documento programmatico di Federnatura votato al congresso di Forlì dell’11 novembre 1973 ed a cui la nostra linea si ispira. In verità già tanto abbiamo fatto e stiamo facendo per la realizzazione di detto programma. Fra le altre cose, ed entro subito nel vivo dell’argomento, dobbiamo portare avanti l’iniziativa della costituzione di un corpo di guardie giurate volontarie che, senza la pretesa di sostituire, ma affiancando la benemerita azione delle forze regolari dell’ordine (troppo spesso impegnate nella repressione della delinquenza dilagante) e delle guardie dell’ENPA (troppo esigue per poter svolgere una azione adeguata), possa esercitare attività di vigilanza nel territorio della provincia di Siracusa per i reati sulla caccia e gli attentati alla natura.”

A seguito di questa delibera venne incaricato per l’organizzazione, il comando e la responsabilità del Corpo di vigilanza il geom. Antonino Micalizzi. Nonostante l’impegno profuso non si riuscì a far diventare operativo il Corpo Guardie Ecologiche.
Si riprese a parlare di Corpo Guardie Ecologiche il 10 novembre del 1990 con la delibera di Giunta Regionale n. 36/90 con la quale si delegò il socio Emanuele Midolo ad organizzare il Corpo Guardie Ecologiche e ad assumerne la responsabilità. Purtroppo anche questo tentativo fallì e nel 1992 il sig. Midolo si dimise per motivi di lavoro.
Con la delibera di Giunta Regionale n. 46-4/92 del 2 maggio 1992, il sottoscritto fu incaricato di organizzare il Corpo Guardie Ecologiche e ad assumerne la completa responsabilità per tutte le fasi, da quelle iniziali di istituzione, poi di addestramento, ed infine operative.
Nomina un po’ azzardata, almeno dal mio punto di vista, perché l’incarico era impegnativo ed io non mi sentivo all’altezza del compito affidatomi, tuttavia cominciai a capire come muovermi tra i meandri della burocrazia (Prefettura) per ottenere il riconoscimento del Corpo Guardie Ecologiche.
Il cammino risultò difficile e laborioso soprattutto perché fu il primo esperimento di vigilanza “ambientale” da parte di una Associazione naturalistica. Questa “novità” mise in crisi il sistema che si preoccupava delle iniziative che avremmo potuto intraprendere a livello ambientale con il nostro operato. Infatti fino ad allora la vigilanza volontaria era effettuata dalle Guardie Venatorie delle Associazioni di cacciatori, che si occupavano quasi esclusivamente di vigilanza venatoria. Il “nuovo” spaventava.

È stato veramente difficile sopportare certe situazioni, considerato che mi recavo in Prefettura quasi tutte le settimane nei giorni di ricevimento, ricevendo di volta in volta disposizioni diverse, di tutto veniva messo al corrente Bruno Ragonese, che era sbalordito della mia pazienza, difatti così scrive Bruno Ragonese in Atti e Memorie dell’Ente Fauna Siciliana Vol. III: “Ci sono voluti tutto il meticoloso impegno, la forza di volontà, l’amore per l’Associazione e la grande pazienza di Corrado Bianca per arrivare, dopo anni di lungaggini burocratiche e di non poco ostracismo, al rilascio da parte della Prefettura di Siracusa del primo decreto di Guardia Ecologica assegnato alla nostra Associazione”.

Infatti, il 18 febbraio 1995, con il rilascio al sottoscritto del primo Decreto, il Corpo Guardie Ecologiche dell’E.F.S. diviene operativo ed è riconosciuto per effettuare controlli nel campo ittico-venatorio ed ecologico. La parte burocratica continuò con l’approvazione delle uniformi che dovevano indossare le Guardie, che vennero autorizzate con decreto prefettizio, ma dopo il nullaosta da parte della Regione Militare Sicilia, verificata la non somiglianza ad altri corpi militari e di polizia, iter seguito per ogni uniforme, da rappresentanza, da campagna estiva e invernale.
Con l’istituzione, nel dicembre del 1995, della R.N.I. Isola di Capo Passero, affidata in gestione all’Ente Fauna Siciliana, inizia per il Corpo Guardie Ecologiche un impegno importante, far rispettare il regolamento di una Riserva Naturale Integrale che i locali osteggiavano e che comprendeva controlli sulla terraferma e sul mare. Attività molto impegnativa svolta in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Portopalo di Capo Passero, che ci portava spesso a svolgere controlli anche nella R.N.O. di Vendicari.
Ma quando la gestione stava per dare i frutti del lavoro di ricerca, divulgazione ed educazione ambientale, nel 1998 il TAR annullava l’istituzione della Riserva per vizi di forma e difformità nel decreto di istituzione. Con l’entrata in vigore della L.R. 33/1997, che prevedeva la frequenza di corsi regionali e degli esami di idoneità da sostenere davanti ad una commissione nominata dalla Regione Siciliana, si riparte da zero, fu organizzato il 1° Corso, dal 10 marzo 1998 al 15 maggio 1998, autorizzato dalla Regione Siciliana con docenti dell’Università di Catania, del Corpo Forestale R.S., dell’Azienda Foreste Demaniali della R.S. e dell’Ente Fauna Siciliana.
Alle Guardie Ecologiche che superarono gli esami venne rilasciato dalla Regione Siciliana un attestato di idoneità e successivamente il Decreto Prefettizio, ricominciò l’attività del Corpo Guardie Ecologiche. L’attività di preparazione e formazione delle Guardie Ecologiche è continuata con lo svolgimento di altri quattro corsi Regionali di Formazione, il 2° dal 13/06/2000 al 20/08/2000, il 3° dal 03/03/2002 al 10/06/2002, il 4° dal 15/04/2008 al 10/06/2008 e il 5° dal 13/04/2019 al 15/06/ 2019, e due corsi di aggiornamento. Il Corpo Guardie Ecologiche ha collaborato negli anni con diversi Enti pubblici, diversi comuni, la Provincia Regionale di Siracusa, oltre alla collaborazione con l’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, il Corpo Forestale della Regione Siciliana, la Capitaneria di Porto di Siracusa, il Genio Civile di Siracusa. In collaborazione con il Genio Civile sono stati effettuati interventi sulla captazione abusiva delle acque, che hanno portato a procedimenti penali che ci hanno visto in prima linea.

Abbiamo diverse volte collaborato, tramite convenzione, con l’Azienda Foreste Demaniali di Siracusa per il controllo delle R.N.O. di Vendicari, Cava Grande del Cassibile e Pantalica Valle dell’Anapo. Diverse le collaborazioni con il comune di Noto e Canicattini Bagni, in particolare nel contrasto alle discariche abusive e nel controllo del randagismo canino. Tanto impegno è stato profuso nella prevenzione degli incendi con attività singole, ma soprattutto partecipando al progetto regionale “Guardaboschi”, promosso dall’Ufficio Speciale Servizio Antincendio Boschivo, che aveva fatto diminuire sensibilmente gli incendi, ma quando si stavano ottenendo i risultati l’Ufficio Speciale Servizio Antincendio Boschivo ed il relativo progetto inspiegabilmente venne soppresso dalla Regione Siciliana. Va sottolineato il fatto che alcune di queste collaborazioni non sempre sono state accettate dalle istituzioni preposte alla vigilanza, infatti non sono mancate le incomprensioni, forse scaturite dalla preoccupazione di perdere l’esclusività su alcuni controlli o per non “turbare” gli equilibri creati. Soprattutto nei primi anni di attività abbiamo dovuto combattere con la scarsa considerazione dell’opinione pubblica verso il “volontariato”, visto come perdita di tempo o come mezzo per perseguire secondi fini. Negli anni sono state tantissime le Guardie volontarie che hanno operato nel Corpo Guardie Ecologiche, pur tuttavia coloro che sono rimasti operativi nel tempo sono pochi, anche per le sempre più stringenti regole e doveri a carico delle Guardie, per mantenere lo status di Guardia Ecologica Volontaria. Bisogna veramente crederci ed essere attaccati al proprio territorio e all’Ente Fauna Siciliana per continuare l’attività di Guardia Ecologica, visti i tanti controlli e le verifiche alle quali si è sottoposti. In questi venticinque anni abbiamo sempre cercato di far rispettare le leggi mantenendo un atteggiamento deciso ma educato, cercando di far capire ai cittadini le motivazioni di alcune regole e divieti, perché siamo convinti che il rispetto della natura si può ottenere tramite la consapevolezza che il rispetto della natura è un’esigenza, processi culturali che però sono molto lenti.

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